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Caffi e la Dakar, un sogno lungo una carriera

«Avevo un sogno che coltivavo dai tempi in cui, ancora ragazzino, scorrazzavo nelle campagne della Franciacorta col motorino. Poi però sono venuti i kart, le macchine in pista, la formula 1, le cronoscalate, i rally, e l’avevo messo nel cassetto. Ma ora l’ho recuperato e lo realizzo: sono pronto per partecipare alla Dakar». È UN ALEX CAFFI senza confini quello che si presenta al via del mitico raid, anche se ormai la corsa non ha più niente in comune con la «classica» che fino a qualche anno fa si correva tra le due e le pietre dei deserti africani: la Dakar 2012 scatterà infatti da Mar del Plata in Argentina il Primo gennaio e si concluderà il 15 a Lima in Perù, passando per Copiapò in Cile dove è previsto un giorno di riposo per l’8. Ma d’altra parte non mancherà il fascino di una corsa lunga, difficile e piena di ostacoli che Alex Caffi si sente di affrontare carico di grandi speranze: «Il sogno era di saltare di duna in duna nel Sahara con una moto, ma il tempo è passato. La gara si è trasferita in Sud America ed io, forse perchè non ho più il fisico, o più realmente perchè ho più attitudini con le vetture, ho pensato di affrontare questa avventura con una “PanDAKAR”. Non è certo una macchina con cui lottare per i primi posti, ma dovrebbe consentirmi di arrivare fino in fondo dopo quindici giorni e quasi novemila chilometri in ogni caso massacranti».

In effetti la «PanDAKAR» è prototipo creato dalla Abarth per resistere alle mille sollecitazioni di una simile gara. Solo la carrozzeria esterna ricorda la piccola vettura della Fiat, ma sotto si nascondono soluzioni e innovazioni tecniche di primordine: un motore 1.9 turbo diesel derivato dalla Bravo sospensioni e rinforzi vari, quattro ruote motrici e chi più ne ha più ne metta.

NELLE PRECEDENTI occasioni, anche con alla guida Miki Biasion la «PanDAKAR» si è ben comportata, perciò ci sono tutti presupposti perchè Alex Caffi possa completare il suo sogno. Attualmente la vettura è stata ulteriormente perfezionata dalla Orobica Raid che fornirà anche l’assistenza durante le gare con due camion veloci durante le prove speciali e uno per il trasporto ricambi più un altro mezzo 4×4 per il trasporto dei meccanici: «Mi auguro davvero di poter completare questa prova. Come detto, era il mio sogno e voglio dare tutto per poterlo completare. Mi auguro che possa essere una prova appassionante e di potermi togliere diverse soddisfazioni».

AL SUO FIANCO ci sarà Angelo Fumagalli di Milano che vanta una grossa esperienza in gare del genere e potrà dare al pilota utili indicazioni.

La Orobica Raid curerà pure un’altra «PanDAKAR» con alla guida Loris Calubini di Salò titolare della Jolly car e gran conoscitore dei raid sia per averli organizzati, sia per aver partecipato a numerose competizioni con lusinghieri risultati.

Ma per Alex Caffi l’inizo del 2012 sarà particolarmente intenso, perchè il 20 gennaio con il tempo solo di cambiare le valigie parteciperà alla Dodici ore di Abu-Dyabi con una Lamborghini Gallardo del team Bonalti di Bergamo e avrà compagni di avventura Andrea Mamè e Mirko Zanardini: «Andrea e Mirko mi hanno chiesto di affiancarli in questa gara – ha spiegato il pilota di Rovato – ho accettato molto volentieri, perchè sono persone molto serie e veloci e capaci. Ma per adesso penso solo al traguardo di Lima: e voglio godermela fino in fondo». Per Caffi dunque un nuovo orizzonte: in Sudamerica, per un grandissimo e importante traguardo.

VIA: BresciaOggi