Un lavoro che ha dato buoni risultati, come testimonia l’ingresso in pianta stabile (dopo l’esordio dell’anno passato) del circuito di Valbondione. Un calendario di sette appuntamenti (tra cui cinque sono quelli targati ICE CUP), garantirà una stagione densa e ricca di suspense e spettacolo.
Soddisfazione che traspare dalle parole di Alessandro Tibiletti, portavoce della sottocommissione CSAI – “Credo che il campionato Italiano passo dopo passo stia riprendendo forma, e sia geograficamente che qualitativamente sta diventando un campionato degno di questo nome. Questo grazie alla collaborazione di tutti. La nostra sottocommissione che si occupa dell’off road in generale, rappresenta un settore che riunisce discipline propedeutiche e di base, che in questi ultimi anni hanno sofferto molto. E’ quindi importantissimo riuscire a svecchiarle, restituendogli il loro ruolo di primo contatto con l’automobilismo agonistico. Per ottenere questo bisogna lavorare per favorire la partecipazione della base, ed aprire a nuove organizzazioni capaci.”
“L’Italiano ghiaccio stava rischiando di sparire, con poche gare ed ancor meno circuiti. Avere aperto un tavolo di discussione con l’ICE CUP, una serie che negli ultimi anni è riuscita a ribaltare il trend negativo, ha portato benefici ad entrambi, ed i presupposti per una proficua e lunga collaborazione ci sono tutti.” –
Positivi i commenti anche di Alessandro Meneghetti, addetto alle relazioni esterne ICE CUP. – “Poter affiancare al nostro marchio, il fregio del titolo Italiano, è un plus molto importante. Ma lo è ancora di più il riconoscimento del buon lavoro svolto in questi ultimi cinque anni. Gli equilibri raggiunti dovrebbero permettere alla specialità di crescere, senza che si creino antagonismi che vadano ad offuscare le varie realtà.”
“Qualche anno addietro a stento si riusciva ad avere più di due tre circuiti, ed abbiamo spinto moltissimo per aprire a delle nuove realtà, in maniera da rendere ICE CUP una serie, open internazionale, sempre più importante. L’unione delle forze andrà a produrne altre, e di questo ne beneficeremo tutti. Il nostro desiderio non è monopolizzare, ma allargare in maniera da moltiplicare la base e creare un naturale ricambio. Unico neo della realtà Francese esempio in tutto il resto, ma che oggi è priva di ricambio ed è soffocata da budget stellari.”