“Tutto sommato non mi lamento – ha raccontato Cavigioli – Calcandoli per la prima volta, gli asfalti nei dintorni di Pécs si sono rivelati più ostici del previsto e in più ho sofferto noie all’impianto elettrico nella prima tappa e perdita di potenza alla vettura nella seconda. Ma se il tempo di classifica generale è migliorabile, i riscontri cronometrici parziali mi hanno soddisfatto. Tra due settimane, confido in una buona performance al ‘Sanremo’”.
La competizione ungherese, al debutto nell’IRC pur vantando una lunga tradizione in terra magiara, si è articolata lungo 13 ostiche e selettive prove speciali delle 14 in programma.
“Il percorso del Mecsek? – ha proseguito il driver di Borgomanero – Molto difficile. ‘Speciali’ molto veloci, con medie vicine ai 120 chilometri orari e fondi stradali variegati. Mi ha impressionato positivamente il notevole afflusso di pubblico. Si correva, letteralmente, tra due ali di folla. La domenica, invece, abbiamo patito tutti un gran caldo”. Sempre valida, infine, la partnership tra l’Island ed il progetto sociale D.A-D.D (Driver against Drug and Drunk).
Classifica finale 44. Mecsek Rally (Coppa Produzione)
1. Asi-Zsusa (Mitsubishi Lancer Evo IX R4) in 2h02’44”9; 2. Harrach-Schindlbacher (id.) a 1’35”8; 3. Botka-Szenner a 2’13”; 4. Ranga-Benko (Mitsubishi Lancer Evo IX R4) a 5’14”6; 5. Petho-Rubòczky a 5’16”6; 6. Matics-Viczena a 5’20”5; 7. Arai-Moscatt (Subaru Impreza R4) a 5’34”2; 8. Hadik-Juhàsz (Subaru Impreza Sti) a 8’57”3; 9. Vizin-Csoko (Subaru Impreza R4) a 9’48”3; 10. Cavigioli-Fortunato a 10’13”3 (gli altri su Mitsubishi Lancer Evo IX).