Il duo toscano ha affrontato la difficile trasferta inglese preparando la gara con la consueta meticolosità, ma il fondo viscido ed insidioso trovato nelle classiche prove speciali inglesi non ha dato risalto all’impegno profuso. Inoltre un banale errore nella prova numero 17 ed al Km. 13 (ma non vogliamo essere superstiziosi) ha fatto capottare la Subaru di Linari a ridotta velocità e pur con danni limitati non è potuto ripartire per essere stato raddrizzato solo dopo numerosi minuti, per lo scarso pubblico presente, e quindi per evitare il rischio di incendio dovuto all’abbondante olio fuoriuscito con la macchina sottosopra.
Un vero peccato perché il duo era in zona punti anche se nelle due tappe precedenti vi erano state difficoltà ad adattarsi al fondo viscido e veloce nelle foreste del Galles che hanno sempre caratterizzato questo classico ultimo appuntamento del Mondiale Rally. “La gara”dice Linari”si è dimostrata all’altezza della sua fama, essendo considerata tra le più impegnative e difficili del variegato panorama mondiale. Inoltre era la prima volta che correvamo in Gran Bretagna dove il fondo, visto anche il periodo, si è presentato molto viscido ma veloce. Siamo riusciti a limitare i danni nelle prime due tappe e nella terza siamo partiti per mantenere la posizione ma purtroppo sulla prima prova ci siamo dovuti ritirare.” Questo ritiro però non ha fortunatamente inficiato in classifica del Campionato Mondiale Rally Produzione per cui Linari ha mantenuto la sesta piazza finale, posizione che da anni non veniva occupata da un pilota italiano.
Resta la soddisfazione per Linari e per tutto il suo team di essere stati i protagonisti di una stagione da sogno che ha avuto l’apice nella lunga trasferta al Rally del Giappone dove Linari e Salvucci hanno colto addirittura la terza piazza nel Mondiale Produzione oltre che la sedicesima posizione assoluta. A questo proposito Linari ha potuto usufruire dell’impegno profuso nella difficile veste di navigatore per i Rally iniziali Paolo Gregoriani (Svezia e Messico) e Massimo Salvucci invece per le trasferte oltreoceaniche di Nuova Zelanda e Giappone oltre che Francia e Gran Bretagna ed il supporto tecnico della GB Motors, dell’inglese Autotek oltre che del Team Arai.