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Da Bellano una lettera contro il Rally ''Era opportuna la Ronde Valsassina?''

Valentino Vitali, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Bellano ora in pensione (ebbe anche la reggenza a Introbio), scrive una mail molto critica dopo lo svolgimento del Rally Ronde di domenica. I toni sono pacati ma fermi, la tesi è semplice: “A mio parere manifestazioni come queste o le gare di motocross sui sentieri montani, danneggiano l’ambiente”. La lettera specifica una serie di danneggiamenti, di impatto sulla popolazione e di pericoli (potenziali). Una missiva he non mancherà di suscitare polemiche.

Eccone il testo, come sempre in forma integrale:

PRIMO RALLY RONDE DELLA VALSASSINA
Era opportuno?

Si è svolto sabato e domenica il 1° rally Ronde della Valsassina che ha visto coinvolte direttamente anche le strade di Bellano.
Alla presentazione della manifestazione il presidente dell’ACI di Lecco Lorenzo Riva si era detto felice del ritorno dei rally in territorio lecchese dopo due anni di attesa.
Al termine della due giorni ci sarebbe da chiedere se anche la popolazione bellanese, visti i disagi subiti, sia altrettanto entusiasta .

Senza volere entrare nel merito delle passioni e degli interessi economici legittimi legate a queste manifestazioni, penso che gli amministratori provinciali e comunali , che hanno autorizzato tali manifestazioni, assumendosene la responsabilità, si debbano chiedere quale impatto abbiano iniziative del genere su un paese come Bellano che si è oramai assuefatto agli scempi edilizi e alle violazioni del territorio demaniale, ma che mai fino ad ora era stato costretto a subire un inquinamento acustico e dell’aria come quello registrato il 6 e 7 novembre 2010.

Molti di noi ricordano le “grida” di qualche assessore provinciale e comunale circa i divieti a bruciare le sterpaglie nelle nostre campagne o ad usare i decespugliatori al sabato e alla domenica per non inquinare l’aria o disturbare la quiete pubblica.
Tutti sappiamo quanto la sicurezza sulle strade sia un problema a cui le autorità nazionali e locali giustamente richiamano tutti i cittadini.

Allora viene spontaneo chiedersi quale colpa abbia commesso la popolazione bellanese per essere stata costretta a sopportare nei giorni 6 e 7 novembre

– l’impossibilità a trovare un parcheggio ancorché a pagamento nella zona centrale del paese:
– un altissimo inquinamento acustico fin dalle prime ore della domenica mattina e fino a sera,
– la puzza, quasi si fosse all’autodromo, dovuta agli scarichi delle auto lasciate accese (certo per ragioni tecniche) e il rischio di incidenti per sorpassi azzardati sulla strada provinciale che sale verso Parlasco.

Mi verrebbe da chiedere alle autorità comunali e provinciali: era il caso di organizzare sul lago questo rally? E se la risposta fosse sì, non si poteva fare partire la gara da una zona di periferia con meno impatto sulla popolazione ?

A mio parere manifestazioni come queste o le gare di motocross sui sentieri montani, danneggiano l’ambiente. Segnalo un piccolo problema: gli amministratori sanno quanti muretti e paracarri sono stati abbattuti? chi li ripristinerà ? e con quali fondi, visto il famigerato patto di stabilità che invocano ad ogni richiesta di nuove spese.

Inoltre questi avvenimenti non lasciano utili al territorio e propagano l’immagine di un [I]turismo usa e getta, corri e scappa, molto lontana da una fruizione attenta consapevole e rispettosa del nostro patrimonio naturale. E’ forse questo il “turismo di élite” di cui si riempivano pomposamente la bocca l’attuale ministra del Turismo Brambilla, il presidente della provincia Nava e gli assessori provinciali nella passata campagna elettorale?

Infine quanto alla sicurezza e ai rischi di queste manifestazioni che attraggono un pubblico giovane, mi permetto di ricordare che purtroppo non sempre finiscono con una festa , a volte terminano con una frittata, come nei video di questi link

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Ovviamente non ho nulla contro gli appassionati di rally: ognuno è libero di provare emozioni e spendere la vita come meglio crede, ma gli amministratori provinciali e locali avrebbero il dovere di porsi qualche interrogativo sulla sicurezza e sulla salute di chi non ha alcuna intenzione di respirare aria inquinata, di essere assordato da rumori fastidiosi o , peggio, di rischiare la propria vita inutilmente o solo per garantire emozioni forti ad altri.

Per il futuro si scelgano almeno percorsi o località in cui questi problemi e rischi sono ridotti al minimo per i comuni cittadini .