Una ultima tappa favorevole allo spagnolo, si dirà certo, ma anche la dimostrazione “pesante” del potere assoluto del “binomio”, che si è aggiudicato quattro tappe ed ha polverizzato le aspettative createsi al termine della prima tappa, quando Lopez era potuto andare in fuga favorito dall’ordine di partenza.
Coma ha costruito il trionfo egiziano con un inarrestabile finale in crescendo, che ha consentito al catalano non solo di aggiudicarsi il Rally, ma anche di vincerlo per distacco, un epilogo insolito per una disciplina i cui risultati sono spesso appesi al filo di pochi secondi. Al secondo posto, dunque, il cileno Francisco Lopez, che ha portato a termine una grande gara, ed al terzo il portoghese Helder Rodrigues, non meno determinato ed efficace.
Matteo Graziani, 6°, è i migliore degli italiani, seguito “a ruota” dall’esordiente Ivan Boano.
2.500 chilometri, sei tappe, scenari incomparabili, un thriller agonistico incredibile e la vittoria di un Campione eccezionale: sono questi i dati da archiviare del 13° Pharaons, ultima prova del Mondiale 2010. Il più bello dei Rally “africani”, in gran parte “Made in Italy”.
Marc Coma:
«Questo lo devo considerare un giorno un po’ speciale. Vincendo il Rally sono arrivate tutte insieme molte altre, grandi soddisfazioni! È la quarta volta che vinco il Rally, e con questo arriva automaticamente anche il quarto Titolo Mondiale, che poi era il “movente” della mia trasferta egiziana. Ma non basta: questa è stata l’ultima occasione di vedere correre la 690 Rally ufficiale, e sono contento di aver portato alla sua ultima vittoria una moto che ha segnato un’epoca. Con la quarta vittoria al Pharaons uguaglio il primato di Fabrizio Meoni, e mi emoziona intensamente ricordarlo anche in questo modo. Ero venuto qui con il solo obiettivo di vincere il Mondiale. Ma mi dicevo che, se si fosse presentata l’occasione, ci avrei provato. Ieri, nella penultima tappa, quell’occasione è arrivata: una pista perfetta, ed una speciale bellissima sin dalle prime dune. È stato allora che il mio Pharaons è cambiato e di colpo si è allargato l’orizzonte dei miei obiettivi. Ho tenuto lo scopo prioritario in un angolo di sicurezza, e sono partito all’attacco riuscendo nell’impresa di ribaltare una situazione tutt’altro che favorevole. Oggi, giornata conclusiva del Rally, non avevo scelta. Per essere sicuro di non essere raggiunto da Lopez dovevo ripetere la tappa di ieri. E sono partito di nuovo a fondo, sostenendo lo stesso ritmo dall’inizio alla fine. Sul traguardo sensazioni forti. Tutte le soddisfazioni immaginate, ed i pensieri, si sono materializzati in una vittoria che ha un grande valore per me, e che condivido di cuore con tutti quelli che hanno contribuito a costruirla!».
Chaleco Lopez:
«Sono contento. Le ultime due giornate non erano per nulla adatte alle 450, ma aver comandato la classifica per quattro tappe è di ottimo auspicio per la prossima Dakar. Sono secondo nel Mondiale della 450 ed ho vinto la classe qui. Di più non si poteva pretendere».
Matteo Graziani:
«Per tutta la gara sono stato attento a non fare errori. Ho dovuto riadattarmi ai ritmi delle gare africane e alla nuova moto, così non aveva senso rischiare. Alla fine il podio della 450 è comunque un risultato di rilievo».
Pharaons International Cross Country Rally 2010. Classifica Generale Finale
1° #1 Marc Coma (ESP) KTM Brema&Menichetti Red Bull AMV;
2° #101 Francisco Lopez (CHI) Aprilia;
3° #102 Helder Rodrigues (PT) Yamaha;
4° #3 Jacek Czachor (POL) KTM;
5° #6 Tim Trenker (GER) KTM;
6° #104 Matteo Graziani (ITA) Aprilia;
7° #106 Ivan Boano (ITA) Beta;
8° #28 Jes Munk (DAN) KTM;
9° #7 Jaime Prohens (CHI) KTM;
10° #127 Francisco Arredondo (GUA) Aprilia
Pharaons Classic: vittoria per Feret/Pigny
Assieme al Pharaons Rally è terminato ieri anche il Pharaons Classic, la bellissima formula di abilità per chi vuole godersi la poesia dei deserti egiziani senza l’assillo del cronometro. Dopo il ritiro di Belotti/Gaggiani per un incidente nella quinta tappa, la vittoria va a Feret/Pigny.
EL ALAMEIN – Sei giorni intensi, sei bellissime tappe nel deserto egiziano. Il segreto sta nel percorrere la maggior parte del percorso di gara. Il Pharaons Classic è dunque una gara di abilità, una sfida prima di tutto con se stessi. Più chilometri del percorso si coprono, più punti si guadagnano, e a parità di punteggio ha la meglio chi ha l’auto più vecchia.
Una formula che consente quindi di partecipare al Pharaons e ai suoi percorsi da sogno, ma senza dover rincorrere il tempo migliore. Ma anche qui la competizione non manca e i dieci equipaggi che hanno partecipato all’edizione 2010 hanno ingaggiato una battaglia appassionante. Otto auto francesi e due quelle italiane, con l’auto più vecchia del lotto che era la Toyota Land Cruiser dei francesi Nappee/Oliveira.
La sfida del deserto è stata subito appassionante e incerta e dopo le prime tre tappe cinque equipaggi erano appaiati in vetta alla classifica. La quinta giornata del Pharaons ha però rimescolato le carte in tavola: i leader della classifica, Belotti/Gaggiani, hanno avuto un incidente volando giù da una duna. Nulla di grave per fortuna, solo il rammarico di dover abbandonare il Pharaons Classic quanto il traguardo di El Alamein era all’orizzonte.
La vittoria finale è andata così ai francesi Feret/Pigny, con altri tre equipaggi che sono terminati a pari punti: Callens/Callens, Dalbon/Menesson e Labarbe/Normand. La vittoria è andata a Feret/Pigny per la maggiore “anzianità” della loro vettura. Quinto posto per il primo equipaggio italiano, quello di Guido e Roberto Navazio Cassa, che hanno preceduto Abitabile/Rucquoy, Belotti/Gaggiani, Cantoni/Bartyan, Nappee/Oliveira e Chatauret/Rossi.