Quanto è pesante partire da favorito? “Nulla, anzi, è uno stimolo in più per la sfida. Il duello con Re mi esalta, non importa se ci sono 4 o 10 avversari con le wrc. Quello che conta è che ci sia lui, devo ammettere che è la misura del mio campionato. E’ un avversario di grandissima esperienza, ha già vinto 2 volte il titolo, ha una macchina super. Se gli sto davanti sono bravo io, se gli sto dietro è bravo lui”. L’anno scorso un terzo posto nella stagione del rientro, dopo una pausa lunghissima.
“Nel 2004 ho perso il titolo europeo per un’incredibile serie di rotture meccaniche quando tutto sembrava girare per il verso giusto. La delusione è stata tale che ho avuto bisogno di staccare la spina. Poi l’anno sabbatico è diventato un quadrienno olimpico di stop. Nel 2009 Roberto Buratti e Aldo Malchiodi di Vieffe Corse mi hanno dato l’opportunità di rientrare con un programma completo. Avevo un sacco di ruggine da togliermi e una Peugeot 206 affidabile, ma certo non all’altezza delle sue dirette concorrenti. Comunque il bilancio è stato molto positivo e ci ha dato la forza per impostare in grande stile la stagione della riscossa. Quest’anno è tutta un’altra cosa, la Focus è molto competitiva, anche se credo sia giusto sottolineare che non vale la Xsara. Ricordiamoci sempre che le wrc sono dei mostri di tecnologia e i 3 differenziali elettronici sulla Citroen contro i differenziali meccanici sulla Ford dicono che il confronto a livello di prestazioni non è alla pari, come del resto possono testimoniare i piloti che hanno provato entrambe le vetture ”.
Pedersoli in testa a 52 punti, Re secondo a 42. Il terzo, Alessio Pisi con una Super 2000, è solo a quota 14. Un Tra con due soli attori ti soddisfa? “Guidare una world rally car è assai dispendioso, diventa complicato fare un intero campionato. Poi credo che quei gentlemen driver che si prendono il lusso di correre ogni tanto, qui e là, hanno il desiderio di arrivare davanti. E se ci sono due piloti che viaggiano fortissimo, si preferiscono altri lidi, magari l’Irc, oppure preparare una sola gara specifica, in generale quella di casa. Così diventano difficili da battere sul loro terreno amico”. Chiudiamo con un parere sul San Martino e il suo percorso. “Questa è una delle gare meglio organizzate d’Italia. Si corre in alta montagna e il rischio meteo aggiunge incertezza a un tracciato già molto selettivo, con l’aggiunta della prova speciale del Passo Manghen, ricca di fascino e di storia prestigiosa. Prometto che farò tutto il possibile per vincere”.